Mancano solo due giorni alla prima tappa del campionato di beach soccer. Il Presidente del Club Adriatica Immobiliare Cagliari BS, Manuel Perra, ha commentato l’avvio di stagione
Tanto entusiasmo per questa stagione 2022 di beach soccer. L’Adriatica Immobiliare Cagliari Beach Soccer è pronta per dare il via alle danze. L’adrenalina sale giorno dopo giorno e il Presidente del Club Manuel Perra ha parlato ai microfoni rossoblù, raccontando un po’ la rosa di quest’anno, gli obiettivi e la crescita che la società ha avuto nel corso di questo primo quinquennio di attività. Di seguito le sue parole.
SUL CAMPIONATO
«Le fasi finali a Cagliari sono una grossa responsabilità e l’obiettivo stagionale diciamo che ce l’hanno dettato dal dipartimento di beach soccer. Dopo gli ultimi anni complessi pensavamo di fare una stagione tranquilla ma con le finali in casa nostra abbiamo dovuto, e ne siamo contenti, allestire una squadra all’altezza per arrivare a giocare nella nostra città. Sarebbe un’importante vetrina per noi e per tutta la Sardegna. Il vicepresidente Desini che ci ha un po’ messo nei casini (ride, ndr). Dobbiamo per forza vincere e cercare di arrivarci in tutti i modi, sapendo che comunque rimane uno sport. Noi ce la metteremo tutta, se poi il campo dovesse dire di no andremo a vedere le partite e programmeremo subito per gli anni futuri. Perché questo non è un progetto annuale, non è un torneo estivo ma un campionato Figc e negli anni siamo sicuri di voler essere tra le top del campionato e di giocare per lo Scudetto».
LA ROSA DEL CAGLIARI BS
«Ci saranno giocatori di futsal e calcio a 11 di prima fascia, perché dal calcio a 5 peschiamo molto dalla Serie A2 e quindi da un campionato nazionale. Per il calcio a 11 abbiamo Alberto Usai e Marco Manis che non scopriamo noi oggi. Per quanto riguarda gli stranieri abbiamo preso quelli più forti che questa società abbia mai avuto: sono tre nazionali, Rolòn e Medina dal Paraguay che il 29 maggio hanno vinto la Copa America contro il Brasile, e Adrian Frutos che gioca con la maglia della Spagna, una delle selezioni più forti al mondo».
CRESCITA DELLA REALTÀ E MANCANZA DI UNA BEACH ARENA
«In cinque anni la cosa che ci fa più piacere è che adesso parlando con le persone o quando si è alla ricerca di partnership, appena diciamo beach soccer riconducono subito allo sport. E questo cinque anni fa non accadeva ed era un po’ un problema. Questa possibilità è data dal lavoro che abbiamo fatto, giochiamo d’estate mentre i mostri sacri come Cagliari e Dinamo Sassari non giocano, quindi noi cerchiamo di ritagliarci il nostro spazio e diventare la terza squadra della Sardegna.
Una beach arena stabile tutto l’anno? Si diceva o si dice ancora per le società di Serie A che si vede dal terreno di gioco se una società è seria o no: da noi non possono neanche vederlo e non ci possono paragonare con nessuno. Purtroppo il campo è fondamentale per poter fare questo sport per almeno sette mesi, che ritengo il raggio temporale per definire il beach soccer un vero sport: abbiamo l’under 20, vorremmo fare l’under 18, l’under 15 e la femminile, quindi serve assolutamente una struttura. A Cagliari abbiamo tanta spiaggia, ci sono anche tanti luoghi abbandonati, saremo pronti a investire».